La chiusura d’ufficio delle partite IVA inattive
La chiusura d’ufficio delle partite IVA inattive
14 gennaio 2020 // Consulenza
Abbiamo visto (clicca qui per leggere l’articolo) che quando decidi di cessare la tua attività devi chiudere anche la tua partita IVA. Fin qui tutto ok, ma sapevi che l’Agenzia delle Entrate può chiudere d’ufficio una partita IVA se il suo titolare è considerato un “soggetto inattivo”?
Vuoi delle risposte? Continua a leggere!
Quando dei soggetti, persone fisiche o enti, sono considerati inattivi? Quando risulta che, nei tre anni precedenti, non hanno esercitato la loro attività d’impresa oppure attività artistiche o professionali.
Come fa l’Agenzia delle Entrate ad avere quest’informazione? Attraverso riscontri automatizzati e grazie alle informazioni presenti in Anagrafe Tributaria. In parole semplici, l’Agenzia considera inattivo chi, nei 3 anni precedenti, non ha presentato, se necessaria, la dichiarazione annuale IVA o la dichiarazione dei redditi di lavoro autonomo/d’impresa.
Cosa succede in questi casi? Ai soggetti considerati inattivi, è inviata una “Comunicazione preventiva di chiusura d’ufficio della partita IVA” tramite raccomandata A/R e l’interessato ha tempo 60 giorni per rivolgersi ad un Ufficio dell’Agenzia indicando elementi che non sono stati considerati e/o errori allo scopo di evitare la chiusura d’ufficio della partita IVA. L’Agenzia potrà quindi decidere se:
- archiviare la comunicazione di chiusura della partita IVA e mantenere il soggetto attivo; oppure
- rigettare l’istanza, motivandone il motivo, e procedere con la chiusura.
Concludiamo con una buona notizia per chi si è scordato di chiudere la partita IVA! In caso avessi dimenticato di presentare la dichiarazione di cessazione dell’attività ai fini IVA non sono più previste sanzioni.